venerdì 25 dicembre 2009

Solidarietà ai ricercatori dell'ISPRA

Esprimo solidarietà ai ricercatori dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che da un mese vivono giorno e notte sul tetto del loro istituto portando avanti una lotta in difesa del loro posto di lavoro e della ricerca scientifica in Italia.
Sono 217 i ricercatori precari che, se il Governo non rivedrà i tagli predisposti, si troveranno per strada. A rischio non sarà solo il lavoro di queste persone, peraltro utilissimo in un paese dove si investe pochissimo sulla ricerca, ma lo stesso Istituto, che vedrà ridotto drasticamente il personale.
Da segnalare che l'ISPRA è già il frutto di un accorpamento effettuato un anno e mezzo fa e che ha mandato per strada molti ricercatori precari.
L'ISPRA è infatti il risultato dell'accorpamento di tre istituti controllati dal Ministero dell'Ambiente: l'Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare (Icram), l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (Infs) e l'Agenzia per la Protezione del Territorio e dei servizi tecnici (Apat), oggi non più esistenti.
Speriamo che il Governo faccia marcia indietro, finendola con questi odiosi tagli di finanziamento alla ricerca e all'istruzione pubblica italiana.

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