domenica 31 gennaio 2010

Bilancio delle P - mese di gennaio 2010


Nel mese di gnnaio 2010 sono caduti, sul quartiere Montesacro di Roma (Città Giardino), 138 mm di pioggia.
Ci sono stati 13 giorni piovosi.

domenica 17 gennaio 2010

ISPRA, assemblea dei ricercatori precari a Roma

Riporto qui l'articolo pubblicato su "il manifesto"del 16 gennaio 2010 scritto da Sara Farolfi

Il futuro sul tetto
Sara Farolfi (il manifesto)

Dopo cinquantaquattro giorni sul tetto il tasso di emozione è palpabile. Segna ogni parola, vena ogni intervento, sfuma in impercettibile commozione. Sono le dieci del mattino e la stanza dalle finestre a vetri che apre direttamente sul parco della Cellulosa si fa d'improvviso piccolissima. L'assemblea cittadina organizzata dai ricercatori precari dell'Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra) - «quale futuro per la ricerca e per l'ambiente» - ha fatto il pieno. Il pieno di colleghi degli altri enti pubblici di ricerca, di cittadini del quartiere che da 54 giorni solidarizzano con 'il tetto' di via Casalotti, c'è una rappresentanza di Eutelia e ci sono delegazioni di altre realtà locali battute dalla crisi. Ai politici ieri (ai pochi presenti) non è stata data parola.Il tendone e le tende per dormire sono ancora lì. Senza risposte risposte i ragazzi del 'tetto' di via Casalotti non hanno alcuna intenzione di mollare. Tantomeno di «svendere 54 giorni per un piatto di lenticchie», avverte Cristiano Fiorentini, del sindacato Usi-Rdb che sta seguendo la vertenza. Chiedono in sostanza la prosecuzione contrattuale degli attuali ricercatori, concorsi per contratti di lavoro a tempo determinato (che per moltissimi di loro sarebbero una vera conquista) e il blocco dell'accesso di precari esterni. Ma sanno che la partita sarà molto più difficile. Ivan Consalvo, che da ben nove anni fa ricerca nell'istituto, quando lo dice si prende un applauso lunghissimo. «Non ci interessa occupare una scrivania, vogliamo fare ricerca e siamo convinti che la ricerca debba essere pubblica perchè solo così può cercare la verità». Non è stato facile decidere di occupare il tetto del proprio istituto e rimanerci 54 giorni, Natale e capodanno compresi. Ma da quando Ispra è nata, per decreto del ministro Tremonti nell'agosto 2008 e come accorpamento di tre enti preesistenti, «l'intenzione di svilimento e di progressivo smantellamento è stata evidente». Basti dire che l'istituto è ancora commissariato e che il commissario proviene dal ministero dell'interno: «Ma qualcuno sa spiegarmi cosa ne sa di ricerca un ex prefetto?». «La verità è che vogliono smantellare tutto quello che è pubblico a cominciare dall'istruzione, università e ricerca», interviene emozionatissima Patrizia Lepore, una delle precarie della scuola, salite a settembre sul tetto del provveditorato di Benevento. «Il sapere non è merce, non può essere messo sul mercato, come hanno tentato di fare sia governi di centro destra che di centro sinistra - dice Francesco Porcaro dell'Infn (l'Istituto nazionale di fisica nucleare - Mercificarlo è ucciderlo». Eppure gli enti pubblici di ricerca sono ormai strutturalmente precari. All'Ingv (l'istituto di geofisica e vulcanologia) su 1000 dipendenti 400 sono precari, «e sono loro, anzi noi, che facciamo turni di monitoraggio sismico ventiquattrore su ventiquattro», racconta Raffaele. Stesso discorso all'Enea, ancora per aria da quando da ente per la ricerca ambientale è stato trasformato in un'agenzia per l'energia.I sindacati di base pensano a uno sciopero di tutta la ricerca pubblica. E i sindacati confederali dove sono? Alessandra Carnicella, delegata Fiom di Eutelia, si sente chiamata in causa e risponde: «La Cgil ha il dovere d'intervenire in vertenze così aspre». Qui si parla del futuro del paese, per dirla con l'attore e autore teatrale Ulderico Pesce: «Vogliono farvi diventare dei burocrati, vogliono una ricerca al servizio di chi comanda, attenti ragazzi».

sabato 9 gennaio 2010

Tevere e Aniene di nuovo gonfi: ma è solo una piena ordinaria

Le abbondanti piogge degli ultimi giorni, che si sono sommate a quelle dei primi di gennaio, hanno fatto crescere la portata del Tevere e dell'Aniene. Dal primo gennaio a oggi, 9 gennaio, son caduti su Roma 60 mm, ma le precipitazioni sul bacino del Tevere e dell'Aniene sono state ben maggiori. Le piene di questi fiumi sono soprattutto dovute alla pioggia caduta a monte.
Il Tevere ha raggiunto ieri 8 gennaio l'altezza di 11,4 metri a Ripetta, quindi inferiore ai 12,5 del dicembre 2008. L'Aniene è invece passato in soli due giorni da 2,5 m a 4,5 m a Ponte Mammolo (dati del Servizio Idrografico Regione Lazio http://www.idrografico.roma.it/ ). Si tratta di piene ordinarie, peraltro diversi metri inferiori a quelle registratesi nel dicembre 2008 (anch'esse erano piene ordinarie).
Il giorno piovoso del 9 gennaio 2010 ha fatto registrare 20 mm di precipitazioni.
Una situazione difficile potrebbe esserci nei prossimi giorni se le precipitazioni dovessere continuare con abbondanza. Esse infatti cadono su terreni ormai saturi di acqua, che non riescono più ad assorbire.

venerdì 1 gennaio 2010

Primo giorno piovoso del 2010: 19 mm su Montesacro

E' stata una notte di Capodanno bagnata quella appena passata. Acqua a catinelle e poderosi tuoni hanno accompagnato le esplosioni dei botti e dei fuochi d'artificio.
Sul quartiere Montesacro sono caduti stanotte 19 mm.
E' il primo giorno piovoso del nuovo decennio.