mercoledì 4 aprile 2007

Precipitazioni: cosa sono e come si misurano

(da "Prospezioni Idrogeologiche-volume1- Pietro Celico)

Si può definire precipitazione tutta l'acqua atmosferica che raggiunge la superficie terrestre, sia allo stato liquido (pioggia, nebbia, rugiada) che allo stato solido (neve, grandine, brina).

Vediamo come si originano questi diversi tipi di precipitazione:

Il raffreddamento dell'atmosfera può provocare la condensazione del vapore acqueo in essa contenuto, sotto forma di minuscole goccioline d'acqua o di sottilissimi aghi di ghiaccio che restano in sospensione formando le nubi.
In particolari condizioni fisiche, si ha la formazione delle gocce d'acqua (di diametro superiore al mezzo millimetro) che, attratte dalla forza di gravità, cadono sulla Terra sotto forma di pioggia.
La velocità di caduta di queste gocce è generalmente superiore ai 3 metri/secondo (cioè circa 11 Km/h).
Se la condensazione delle minuscole goccioline avviene gradualmente, a temperature inferiori a 0°C, si ha la formazione di neve, mentre se lo stesso fenomeno è rapido si ha la formazione di grandine.
Esistono poi quelle che vengono definite "precipitazioni occulte", e sono: la nebbia, la brina e la rugiada.
Esse sono trascurabili ai fini idrogeologici perchè vengono quasi interamente assorbite dal fenomeno dell'evapotraspirazione, e non vanno quindi ad alimentare le acque sotterranee.

MISURA DELLE PRECIPITAZIONI

La misura delle precipitazioni consiste nella determinazione della quantità d'acqua che cade sul suolo in un determinato lasso di tempo.
Viene eseguita attraverso appositi strumenti, uno dei quali è il pluviometro.
Il pluviometro è costituito da un serbatoio cilindrico fornito di un coperchio a forma di imbuto, che ha lo scopo di raccogliere l'acqua impedendone l'evaporazione.
Dividendo il volume d'acqua caduta nel contenitore
, per l'area della bocca del cilindro, si ottiene l'altezza d'acqua.
Essa va espressa in millimetri (mm).

Le misure vengono effettuate, nelle stazioni pluviometriche ufficiali, alle ore 9.00 di ogni giorno.
L'altezza d'acqua viene attribuita al giorno stesso della misura; se viene rilevata un'altezza d'acqua uguale o superiore ad 1 mm, il giorno viene definito giorno piovoso.

Nel caso in cui vi siano state precipitazioni solide (neve o grandine), si deve aspettare che queste si sciolgano e diventino liquide, prima di poter leggere il valore di altezza in mm.
In via generale però si può dire che ad 1 cm di altezza del manto nevoso corrisponde all'incirca
1 mm di altezza della lama d'acqua.

Nei pluviometri più avanzati è presente una resistenza elettrica che, riscaldandosi, permette il rapido scioglimento delle P solide e quindi la lettura dell'altezza d'acqua.

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